Noi riusciamo a percepire di aver ricevuto un "miracolo", quando avviene il riconoscimento da parte nostra della risposta che ci giunge dal mondo esterno relativamente a ciò che chiedevamo di importante per noi.
Il termine "miracolo" deriva dal latino e significa "evento meraviglioso" in grado di suscitare sorpresa, per il mistero con cui avviene.
Per far sì che si possa ricevere un miracolo, è importante che noi stessi siamo parte attiva del processo di manifestazione.
Prima di tutto dobbiamo aver chiaro ciò che desideriamo, essere consci dei nostri bisogni, sentendoli vibrare dentro di noi.
Poi è fondamentale che nutriamo la nostra mente con energia positiva, divenendo consci della qualità dei nostri pensieri e del nostro dialogo interiore e andando ad eliminare eventuali condizionamenti limitanti inconsci che ci impedirebbero di ottenere ciò che desideriamo .
I nostri pensieri e le nostre paure materializzano la realtà, dando luogo alla profezia che si autoavvera.
A fronte di un grande desiderio si cela la grande paura di esaudire ciò che desideriamo.
Per questo è importante fare un lavoro profondo di rimozione di eventuali blocchi emotivi inconsci che ostacolerebbero l’efficacia del processo.
Successivamente, bisogna proiettarsi mentalmente con una visualizzazione nella realizzazione già avvenuta di ciò che abbiamo nel cuore, sentendo dentro di noi le emozioni connesse a ciò.
Che siano emozioni di gioia, di commozione, di entusiasmo, di gratificazione o altro è importante percepirle nel corpo.
Affidiamo all'Universo/ Dio/ Dio Padre Madre con fiducia la manifestazione concreta dei nostri desideri, la soddisfazione dei nostri bisogni, la concretizzazione dei nostri sogni, con la certezza che ciò che abbiamo nel cuore sarà ascoltato e realizzato nel tempo, lasciando andare ogni tipo di attaccamento e aspettativa.
Non è facile, ma funziona così, secondo gli studi della Fisica Quantistica e delle Neuroscienze, e bisogna allenarsi al "non attaccamento". Paradossalmente quando desideriamo tanto qualcosa dobbiamo stare attenti a non provare un forte attaccamento al desiderio condito di aspettative, perché altrimenti la bramosia ne allontanerebbe la manifestazione, apportando al desiderio espresso un carico energetico negativo e pesante.
Dunque dopo l'affidamento all'Universo/Dio/ Dio Padre Madre è importante che segua il distacco dal nostro stesso desiderio, come ci è stato tramandato dal Buddismo e dalla Spiritualità in genere.
Dopodiché ci apriamo alla Vita, per essere pronti a ricevere e a riuscire a cogliere i doni che l'Universo ci offre, in base alla risonanza che ha con il campo elettromagnetico trasmesso dal nostro cuore che custodisce i nostri desideri.
È importante coltivare uno stato interiore sempre orientato alla Gratitudine, perché rende fertile il processo di manifestazione.
Se riusciamo a fare nostra questa pratica, se riusciamo a vivere in un continuo stato di gratitudine, senza dare nulla per scontato, ci accorgeremmo che la Vita risponde sempre a ciò che abbiamo dentro, siamo solo noi a non accorgercene sufficientemente.
Questo avviene in virtù dell'interconnessione presente tra il campo elettromagnetico della nostra energia personale e quella del campo quantico del collettivo, essendo tutti uniti all'interno di una stessa rete ed avendo a disposizione infinite possibilità.
FRANCESCA DI SARNO
(14.2.2023)